L’approccio LEAN funziona: News sul progetto di FabLab a Marsala!
Questo post é stato pubblicato il giorno 25 Agosto 2015 nel blog “Universe”. Qui il link.
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Ci sono due approcci per creare una start-up. L’approccio tradizionale prevede la stesura di un dettagliato business plan e la preparazione minuziosa di ogni dettaglio prima del lancio ufficiale del prodotto o servizio. Quest’approccio e’ quello più utilizzato dalle imprese, ma e’ stato di recente messo in discussione visto che il 75% delle nuove imprese fallisce.
L’approccio lean (o ‘snello’ nella sua traduzione in italiano) e’ invece un approccio innovativo che punta, da un lato, a minimizzare i tempi e le risorse necessarie per l’entrata nel mercato e, dall’altro, a modellare il prodotto seguendo gli stimoli e i feedback ricevuti dall’esterno. (Per chi fosse curioso di saperne di più, potete trovare qui un articolo pubblicato nella Harvard Business Review da Steve Blank – imprenditore e professore che ha ideato la Customer Development methodology che sta alla base del modello di start-up lean – e qui un articolo in italiano che riassume l’articolo di Blank.) Quest’approccio punta sul fatto che una start-up raramente ha la capacita’ di comprendere che tipo di prodotto o servizio può funzionare nel mercato, per cui modellare il progetto intorno all’utente finale, e coinvolgerlo fin dal vero inizio del progetto, risulta la maniera più efficace di offrire sul mercato un prodotto realmente utile.
Il progetto di FabLab a Marsala è stato portato avanti con questo tipo di approccio. Seguendo i feedback e le proposte di professori e studenti, stiamo scrivendo e modificando il progetto in modo che rifletta le reali necessità degli utenti finali del laboratorio.
In seguito al primo incontro con gli studenti a Maggio – in cui esperti nel settore della fabbricazione digitale provenienti da tutto il mondo hanno presentato le meraviglie che si possono sviluppare grazie ad un FabLab – ci siamo incontrati (nel mio caso virtualmente) a Giugno per definire più in concreto il progetto di FabLab.
In base all’interesse e al feedback di professori e alunni, abbiamo strutturato il progetto in 4 aree:
- Scienza: con l’obiettivo di complementare le lezioni di biologia e chimica con esperimenti scientifici e la creazione da parte degli studenti di strumenti per l’analisi scientifica – come microscopi e spettrometri. Mai sentito parlare di bio-hacking? Ne parlerò presto in un altro blog post, nel frattempo potete dare un’occhiata a questa presentazione.
- Urbanistica, architettura e domotica: un’area dove si potranno, tra le altre cose, promuovere progetti di rigenerazione urbana di cui la nostra città ha tanto bisogno. In particolare, in quest’area potremmo beneficiare del supporto di Stardust, una delle imprese più innovative al mondo in progetti di rigenerazione urbana, che e’ uno dei partners del progetto di FabLab a Marsala.
- Robotica e automazione (a chi non andrebbe di creare robots a scuola?)
- Coding (o programmazione): si tratta di imparare a scrivere i codici che stanno alla base di tutte le innovazioni tecnologiche. Con la programmazione, si può fare di tutto, dal far “parlare” una pianta per ricordarti di innaffiarla ad accendere la luce di casa con il cellulare.
Inoltre, ci saranno due team come supporto. Un team di ragazzi che abbia voglia di perfezionare il proprio inglese traducendo i progetti – disponibili nel web – che potranno così essere sviluppati nel laboratorio. Ed un team che si occuperà di redigere il piano d’impresa del progetto ed in questo modo acquisirà le capacità per creare nuove imprese in futuro.
I team inizieranno a lavorare sul progetto a Settembre e nei primi mesi parteciperanno a due workshops. Anche in questo caso, l’approccio lean ha funzionato. Non abbiamo programmato i workshops, ma ci siamo lasciati guidare dalle persone che hanno mostrato un interesse genuino nel progetto.
Il primo di questi si terrà presso Dharma DigiLab e sarà centrato sull’elettronica e i sensori. L’obiettivo del workshop è mostrare agli studenti il funzionamento di Arduino e alcune sue applicazioni: SensorReTouch (che è un’interfaccia interattiva che permette di suonare l’acqua, la frutta, le piante ed altri materiali) e DiSuoni (una vernice che può essere usata per rendere interattivi i disegni e farli suonare o come materiale sperimentale per altri progetti).
Il secondo si terrà presso Leroy Merlin (Palermo) dove il FabLab Palermo ha un fantastico laboratorio. I ragazzi apprenderanno ad utilizzare materiali che vengono scartati in quanto troppo piccoli per essere venduti (per esempio rimasti dal taglio di placche di legno) per creare oggetti utili.
Per far sì che gli studenti possano partecipare gratuitamente, i workshops saranno finanziati attraverso una campagna di crowdfunding. Si tratta di una tecnica di finanziamento collettivo che punta sulla collaborazione di persone che credano nel progetto. Genitori, professori, scuole ed istituzioni sono invitati a contribuire per costruire insieme un futuro migliore per Marsala. Grazie a Dharma DigiLab e al FabLab Palermo, ci saranno delle ricompense per chi contribuisce al progetto (magliette, LEDs, vernice conduttiva, prodotti stampati in 3D).
Inoltre, c’è anche la possibilità di fare una donazione – se ogni persona a Marsala contribuisse con un euro potremmo avere un laboratorio fantastico!
Si può contribuire attraverso questo link.
Questo è solo un breve update sul progetto. Tante cose sono successe in questi mesi e tante persone ed organizzazioni hanno mostrato un genuino interesse nel far sì che il progetto diventi realtà.
Stay tuned per i prossimi updates!
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